La detrazione del 36% per il recupero edilizio diventa fissa

Per il 36% è quasi una rivoluzione: la detrazione per i lavori di recupero edilizio diventa strutturale, allarga la casistica e in prospettiva - ma solo dal 2013 - si lega all'Isee. Potranno beneficiare del bonus tutti i contribuenti «che possiedono o detengono, sulla base di un titolo idoneo, l'immobile sul quale sono effettuati gli interventi».

Sempre con il limite di 48mila euro per unità immobiliare.

Sempre da dividere in dieci anni.

 

Quanto agli interventi agevolati, l'elenco ora comprende:

1. i lavori (anche di manutenzione ordinaria) sulle parti comuni condominiali, ma solo su muri maestri, tetti e lastrici solari, scale, portoni, vestiboli, anditi, portici, cortili e in genere tutte le parti dell'edificio necessarie all'uso comune (escluse quindi portinerie, impianti e ascensori - oggi agevolate - a meno che non si tratti di risparmio energetico);
2. ristrutturazione, restauro-risanamento conservativo e manutenzione straordinaria nelle singole unità immobiliari residenziali di qualsiasi categoria catastale, anche rurali (cioè abitazioni destinate a ospitare agricoltori e loro famiglie), e loro pertinenze;
3. realizzazione di autorimesse o posti auto pertinenziali anche a proprietà comune (qui sembra ripetersi, anche se in modo sommario, la limitazione alle sole spese di costruzione dei box);
4. rimozione di barriere architettoniche, ascensori e comunque per favorire la mobilità interna di disabili;
5. cablatura, risparmio energetico,antifurto e sicurezza, contenimento dell'inquinamento acustico, misure antisismiche.

Due sono le novità forti:

la detraibilità delle spese per la ricostruzione o il ripristino dell'immobile - anche non residenziale - danneggiato a seguito «eventi calamitosi» (previa dichiarazione dello stato di emergenza) e delle spese per opere volte a evitare gli infortuni domestici.

È confermata anche la detrazione pari al 25% del prezzo pagato per comprare case in edifici oggetto di restauro-risanamento conservativo e di ristrutturazione edilizia purché vendute entro sei mesi dalla fine lavori. Per gli eredi l'agevolazione è conservata per le rate non beneficiate dal defunto, ma solo se continueranno a detenere materialmente e direttamente il bene. Mentre per gli acquirenti il trasferimento delle quote di detrazione residue è automatica «salvo diverso accordo delle parti». Le vecchie regole continuano comunque a valere per tutto il 2011, quelle nuove scatteranno dal 2012.

Tra le novità, l'obbligo di installare i contabilizzatori di calore per poter beneficiare della detrazione della spesa per la sostituzione delle finestre con quelle di nuova generazione (misura fortemente avversata dalle imprese del settore).

Poi il limite a soli 2mila euro della detrazione per l'installazione di nuove caldaiette autonome sotto i 35 kW. Agevolabili sarebbero diventate anche la sostituzione di scaldabagni con pompe di calore e di caminetti aperti con termocamini, caldaie e stufe a biomasse.

(fonte: sole 24 ore)